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Direttore sanitario: Dott. Scarso Paolo | Rappresentante legale: Dott. Cartelli Alessandro

Vene varicose e capillari: cause e rimedi

Fastidi alle vene? Pensi di avere le vene varicose?

DI CHE SI TRATTA
L’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori e le sue manifestazioni (vene e capillari dilatati) rappresentano una delle più frequenti patologie nei paesi industrializzati.
Almeno il 25% della popolazione adulta in Europa è affetto dalla malattia varicosa.
Per vene varicose si intendono delle tortuosità, delle dilatazioni evidenti sul decorso delle principali vene superficiali della gamba.
In posizione eretta il ritorno venoso del sangue dagli arti inferiori al cuore è facilitato dalla presenza di numerose valvole all’interno dei condotti venosi.
La perdita di funzione di queste valvole associata ad alterazioni della parete delle vene rappresentano la causa più comune di comparsa di vene varicose. Teleangiectasie sono quelle antiestetiche trame di capillari che spesso compaiono sulle gambe di chi soffre di insufficienza venosa.

I DISTURBI
La sintomatologia classica è data da pesantezza delle gambe, crampi notturni, formicolio, bruciore e gonfiore. I disturbi sono più accentuati nei mesi caldi quando le vene, di per sé poco toniche, vengono indotte dalle alte temperature esterne a dilatarsi ulteriormente. Le varici diventano così più evidenti e palpabili, a volte dolenti; le gambe si appesantiscono, le caviglie si gonfiano.
Nel corso degli anni possono comparire chiazze brune, aree di indurimento della pelle, dolenti e retratte ed infine tromboflebiti, ulcerazioni e sanguinamenti.
Per la diagnosi viene effettuata una visita specialistica di chirurgia vascolare e, se necessario, un ecocolordoppler venoso degli arti inferiori. L’ecocolordoppler rappresenta attualmente la metodica diagnostica più efficace per ottenere una mappatura delle vene malate. Si tratta di un esame non invasivo che consente di analizzare il circolo venoso superficiale, valutare la competenza delle valvole e di verificare inoltre che il circolo venoso profondo non presenti occlusioni.

LE CAUSE
Non si riconosce un fattore causale diretto evidente che spieghi l’eziologia della patologia varicosa.
I fattori che favoriscono la malattia sono: familiarità, sesso femminile, abitudini di vita (soprattutto vita sedentaria), attività lavorativa (professioni che costringono a stare molto tempo in posizione eretta come panettieri, parrucchieri, chirurghi ecc), peso corporeo (obesità), gravidanza (per modificazioni ormonali e per la compressione causata dal feto sulle vene iliache), farmaci estro-progestinici, dieta e fumo.

COME SI CURA
Ci sono diverse tipologie di trattamento.

  • Trattamento medico. Consiste nell’uso di calze a compressione  graduata che aiutano a compensare parzialmente l’insufficienza venosa, (favorendo il ritorno di sangue verso il cuore) e nell’uso di farmaci vasotonici che tonificano la parete venosa (favorendone la funzionalità e riducendo sintomatologie ed edema).
  • Trattamento chirurgico. L’asportazione completa del vaso si esegue solo per la grande e per la piccola safena varicose e prevede l’intervento chirurgico tradizionale di safenectomia, che rimane ad oggi l’intervento classico più usato. Il suo successo dipende sia dall’esperienza maturata in anni di pratica chirurgica, sia dal fatto che la tecnica iniziale è stata costantemente aggiornata con l’introduzione di nuovi materiali e nuovi tipi di anestesia. Il recupero nel postoperatorio è rapido, in genere bastano quattro o cinque giorni di riposo moderato e i risultati a lungo termine, anche dal punto di vista estetico, sono ottimi.
  • L’asportazione di piccole vene varicose che non interessano la piccola o grande safena è chiamata flebectomia e può essere effettuata anche in anestesia locale. L’avere una vena superficiale in meno non crea alcun problema alle gambe del paziente perché, quando l’indicazione è corretta, il circolo venoso profondo e, in parte, il circolo cutaneo riescono a drenare efficacemente anche le zone normalmente vascolarizzate delle safene.